Cambiamento Crescita personale

Il coraggio del perdono

Fragilità e perdono: due parole, due temi che spesso rientrano nelle discussioni ed anche negli argomenti portati dai coachee in sessione di Coaching.

La fragilità

Il mio pensiero si sposta ai diversi libri letti, che hanno affrontato o hanno tentato di spiegare i due termini.

Uno di essi è “La forza della fragilità” di Brené Brown, il cui titolo mi aveva decisamente incuriosita.

La parola fragilità è un termine con il quale spesso le persone vengono apostrofate ed etichettate in modo negativo “è fragile…. è troppo fragile…. Non è in grado di far fronte alla situazione: è fragile…”

Perché fragile viene avvertito quale sinonimo di debolezza.

Dal libro scaturisce invece che la fragilità ha forza, la stessa che permette ad innovazione e cambiamento di emergere.

fiori viola farfalla gialla

L’autrice è ricercatrice in scienze sociali all’università di Houston ed è considerata una tra le più autorevoli specialiste sui temi legati a coraggio, vergogna, merito, fallimento, perdono e rinascita.

Racconta le sue esperienze, quelle di suoi conoscenti e clienti: da esse sono nate riflessioni e sperimentazioni.

Nel libro il concetto di fragilità viene approfondito collegandolo a quello del perdono.

Il Perdono

Fondamentale perché, senza esso, non riusciamo a far pace con la vita che viviamo, da protagonisti o da spettatori che sia.

Perché ci arrabbiamo?

 

  • riteniamo che una persona abbia ferito il nostro io
  • pensiamo di non aver avuto il giusto rispetto e l’attenzione adeguata
  • riceviamo risposte che non ci aspettavamo o silenzi che urlano per parole non dette
  • manchiamo dell’empatia che ci permetterebbe di capire che il nostro sentire non è uguale a quello di chi ci sta accanto

Ci arrabbiamo con figli, mogli e mariti, genitori giovani ed anziani, insomma ci arrabbiamo con il mondo intero, noi compresi.

E poi?

Poi c’è chi sbotta, chi urla, chi piange, chi grida, chi silenziosamente subisce e chi silenziosamente attacca: ognuno a modo suo affronta la situazione e dà vita ad una qualche forma di perdono.

Cosa significa perdonare?

Il vocabolario Treccani ne fornisce la seguente definizione “Non tenere in considerazione il male ricevuto da altri, rinunciando a propositi di vendetta, alla punizione, a qualsiasi possibile rivalsa, e annullando in sé ogni risentimento verso l’autore dell’offesa o del danno.”

Wikipedia recita quanto segue: “Il perdono è la cessazione del sentimento di risentimento nei confronti di un’altra persona; è quindi un gesto umanitario con cui, vincendo il rancore, si rinuncia a ogni forma di rivalsa di punizione o di vendetta nei confronti di un offensore. Per estensione ha il valore d’indulgenza verso le debolezze o le difficoltà altrui, oppure di commiserazione o di benevolenza.”

In entrambe le definizioni l’elemento comune è rappresentato dal fatto che il perdono pare sia rivolto esclusivamente all’esterno di noi, verso il mondo intero. In realtà perdonare ed essere perdonati significa amare ed essere amati. Ogni forma di perdono produce benessere fisico e psichico. Non vuol dire solo essere altruisti. Rappresenta la forma migliore di amore per sé stessi: non è dimenticare o ignorare le responsabilità o giustificare un atto che ha fatto male. E’ invece riprendere in mano il proprio essere, decidere di curarne le ferite sino a sanarle per vivere autenticamente.

Prima di perdonare chi ci ha ferito, dobbiamo accettare che, nella maggior parte dei casi, il perdono parte dal perdonare noi stessi, fare pace ed accettare quel noi, capirlo e chiedersi il perché abbiamo affrontato una situazione in un determinato modo. Porci come obiettivo l’andare a fondo nel nostro animo e darci un piano per oltrepassare la rabbia con il perdono, per noi e per gli altri.

Perdonare vuol dire cambiare pagina nel libro della nostra vita: le pagine precedenti esistono, ci sono, sono la testimonianza di ciò che è stato e non potranno essere cancellate: sono le pagine precedenti, ricordiamolo.

Voltare pagina e trovare tutte le righe da voler e poter scrivere: darsi la possibilità del cambiamento e dello stare bene.  

Quindi dal momento caratterizzato dalla fragilità scaturiscono scelte finalizzate a portarci lontano, proiettandoci verso il futuro, oppure scelte che continuano a farci guardare indietro, senza uno sguardo all’orizzonte.

La scelta è solo nostra.  

Il percorso è dato dalla nostra scelta.

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