Cambiamento Crescita personale

Alla ricerca dell’equilibrio

“Il Visconte dimezzato” di Italo Calvino è stata una lettura inusuale. Obbligatoria per mio figlio e del tutto volontaria per me, mi ha permesso di vedere l’invisibile, di rammentare che la realtà, sovente, ci fornisce apparenze: dietro ad esse vi è un mondo infinito.

La narrazione della storia: la partenza ed il rientro dal fronte

Il visconte Medardo di Terralba, figlio del conte Aiolfo, signore di un piccolo impero feudale, decide di andare in guerra in Boemia contro i Turchi infedeli. La sua scelta non è volontà di difesa di una giusta causa, ma acquisire valore agli occhi del padre. Inesperto di battaglie e di fuoco nemico, viene centrato da una cannonata che lo divide a metà.

Parrebbe la fine, tuttavia ne recuperano i resti e con lunghe e miracolose cure viene restituito alla vita. Medardo si ritrova però dimezzato:
– la parte destra presenta una lunga cicatrice di sutura dalla testa al pube
– la parte sinisatra è scomparsa.

Così ridotto torna dal fronte al castello di Terralba, ombroso e silenzioso, raccolto nel suo nuovo e doloroso essere. Un poco per volta si rivela al popolo e mostra una natura mutata, colma di crudeltà e di cattiveria, rancorosa verso il fato e verso la natura stessa che gli ha riservato un simile futuro. Sfoga verso il mondo intero la rabbia crescente: animali mutilati, servitori e popolani condannati a morte per futili motivi, alberi squartati ed incendi ovunque.

Il padre si lascia morire di crepacuore, la balia Sebastiana con un inganno viene esiliata a Pratofungo, il paese dei lebbrosi, pur non essendone effettivamente stata contagiata, la contadinella Pamela, di cui Medardo si innamora non corrisposto, fugge nei boschi per evitare il matrimonio.

La svolta

Un giorno, il visconte inizia a dare segni di ravvedimento con azioni benevole verso gli altri: la speranza rinasce in tutta la comunità.
Tutti si rendono conto che il mezzo uomo di cuore è, in realtà, la parte sinistra del corpo improvvisamente ricomparsa e ritenuta persa con il colpo di cannone.

Mentre la metà destra distrugge e inganna facendo del malvagio il suo stare quotidiano, l’altra aggiusta, cura, accoglie, custodisce e aiuta.

Entrambi però creano problemi, nell’eccesso del loro essere non equilibrato.

Giungono infine allo scontro finale, il duello tra i due per contendersi la sposa Pamela: dai colpi di spada inferti faticosamente dai due mutilati, ne escono due esseri mortalmente feriti. Solo il medico Trelawney si prenderà in carico i due corpi martoriati. Con bende, balsami ed unguenti degli eremiti, riunirà le due parti per ridare forma ad un essere unico.

Il coesistere di luce e ombra, amore e odio in una continua ricerca di equilibrio e serenità torneranno ad essere la caratteristica del visconte, che felicemente vivrà con la sua sposa Pamela.

Con gli occhiali del Coach

  • Quanto l’uomo è consapevole del suo lato oscuro?
  • Come e quando sceglie di lasciarlo emergere e quale bisogno lo spinge a lasciare che abbia il sopravvento?
  • Cosa scopre l’uomo nell’emergere dell’una o dell’altra parte?
  • L’equilibrio tra il “Buono” ed il “Gramo” è raggiungibile?
  • Quanto i diversi momenti della vita che si vive influenzano il prevalere dell’uno sull’altro?
  • Se il lato oscuro emerge prepotente ed inusuale scalzando l’altro cosa accade?
  • Come cambia l’immagine che ognuno ha di sè stesso e quali piani di azione  può mettere in atto per accettare questo cambiamento?
  • L’eccesso dell’uno o dell’altro porta all’esasperazione in entrambe le situazioni: lo si comprende e si rifugge l’eccesso?

L’accogliere l’una e l’altra essenza ed essere consapevoli della loro coesistenza è un grande passo verso l’accettazione del proprio essere. È importante andare a fondo, esplorare le motivazioni che portano a spostare l’ago della bilancia in una delle due posizioni, accoglierle quali parti di un tutto unico e volgerle verso un piano più grande che è l’obiettivo del momento.

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